martes, 13 de noviembre de 2012

Il Luparnare

E`stato riaperto al pubblico il Luparnare(VII,12,18),uno digli edidici pompeiani più conosciuti,oggetto del primo vero intervento di restauro complessivo,durato circa un anno,che ha interessato le strutture architettoniche in una prima fase,e, successivamente,gli apparati decorativi.

Il restauro è stato realizzato dalla Soprindenza archeologica di Pompei con fondi erogati dalla compagnia San Paolo di Torino nell`ambito di progetto attice che prevede il restauro e la messa in sicurezza dell intera area.
Il Luparnare, da lupa che in latino significa prostituta,era il più importante dei numerosi bordelli di Pompei,L`unico costrito con questa precisa fianlità.Gli altri erano infatti di una sola stanzetta,spesso ricavata all piano superiore di una bottega.
Il Luparnare è un piccolo edificio ubicato all`incrocio di due strade secondarie: esso è constitiuto da un piano terra e un primo piano collegati da una stretta rampa di scale. Era destinato, al piano terra,al`frequenzione di schiavi o delle classi più modeste è ciò ri sente nella povertà delle contruzione anche se il poco spazio è organizzato con grande razionalita.
Il piano terra presenta due ingressi,un corridoio di disimpegno e cinque stanzette con letto e capezzale in muratura, chiuse da porte di legno,mentre sui fondo è ubicato una latrina.
I letti in muratura venivano coperti da un materasso. All pareti sono visibili quadretti dipinti,raffiguranti diverse posizioni erotiche.
Al piano superiore si accede da un ingreso independiente e attraverso una sola scala che termina su un balcone pensile si accede a diverse stanze.
Queste,più ampie e con maggiore decoro erano resiervate ad una clientela di rango più elevato.
La construzione dell`edificio risale agli ultimi periodi della citta : in una cella I`intonaco fresco ha cutturato I`impronta di una moneta del 72 d. C.

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